Arianna riceve una telefonata che le cambierà la giornata e anche la vita. Prepara tutto quello che serve per essere pronta nel suo gran giorno.

La nostra professoressa si prende un grosso spavento, ma per fortuna la situazione si risolve e la giornata prosegue nel migliore dei modi.

Dalle prime indagini ancora non ci sono indizi o piste interessanti da seguire. Lara, invece, di interessante riceve una proposta che gioverebbe alla sua carriera.

Questa è la parte più complicata dei pronomi combinati. Per fortuna, Marika ci fa tanti esempi per aiutarci a capire meglio come usare glielo, gliela, glieli, gliene, e gliele.

Nella lezione di oggi Daniela ci mostra altri verbi ed espressioni che esprimono un desiderio o un augurio, seguiti dal modo congiuntivo.

Durante la Prima Guerra Mondiale si parlavano moltissimi dialetti e uno degli obiettivi del Duce era quello di eliminarli.

Le cose precipitano all'improvviso e più di un crimine si accavalla... è una giornata davvero difficile in commissariato.

Tamara ci mostra un po' di oggetti del negozio di famiglia e ci spiega come si usano l'aggrappante e i colori acrilici.

Finalmente arriva il giorno del colloquio: Arianna riceve tante domande e riesce a dare bene tutte le risposte. Otterrà il posto di lavoro?

Camilla non riesce a dire di no, anche quando dice di no. Adesso sta davvero correndo un grosso rischio per aiutare la sua alunna, Sammy.

Un momento romantico viene interrotto bruscamente da un nuovo delitto. Luca e Lara sembrano avere visioni diverse della vita a due.

Dopo tante richieste ecco finalmente la prima di tre lezioni sui pronomi combinati, conosciuti anche come pronomi doppi. In questa prima parte Marika spiega le forme Me + lo, la, li, le e ne e Ti + lo, la, li, le e ne.

Adriano ci racconta cos'è la tarantella e ci dà anche un esempio di questo antichissimo ballo.

Daniela continua a spiegarci quali sono le espressioni verbali che sono seguite dal congiuntivo, facendoci notare che due verbi in particolare non seguono questa regola.

Mussolini vieta l'uso dei dialetti e delle lingue di minoranza parlate nelle regioni del Nord, a favore del processo forzato della cosiddetta "italianizzazione". Gli italiani erano costantemente bombardati dalla propaganda fascista e dai frequenti discorsi di Mussolini.