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Nel film "San Michele aveva un gallo", il protagonista è un anarchico internazionalista che da bambino cantava l'omonima canzone del titolo tutte le volte che la madre lo rinchiudeva in uno stanzino. Col tempo, finito in prigione, per farsi forza, continua a cantare quella stessa canzone.
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Sulle note di Cavaddu cecu de la minera, viene mostrata la storia dei cavalli che anticamente lavoravano nelle miniere in Sicilia e che una volta diventati ciechi venivano pietosamente abbattuti. Successivamente, Domenico si prepara per andare a Roma, nonostante i suoi genitori provino ancora a dissuaderlo.
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I fratelli Taviani raccontano di come sia nata l'ispirazione per la creazione del loro film "Good morning, Babilonia" che ha un posto del tutto speciale nella loro filmografia. Questo film è stata la conferma dei due registi di San Miniato di quanto fossero da sempre e per sempre ancorati alle proprie radici geografiche, culturali e ideologiche.
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Trovati i soldi per arrivare a Roma, Domenico chiede un passaggio a Don Antonio. Prima, però, Domenico e Don Antonio devono aiutare delle persone in difficoltà.
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Paolo e Vittorio raccontano quanto sia importante il mare per loro e quanto sia simbolico nei loro film. Altrettanto importati sono i colori attraverso i quali vengono raccontanti sentimenti e situazioni ben precisi.
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Domenico inizia a raccontare la sua storia. Tutto ebbe inizio nell'unico cinema del suo paese dove il giovane Modugno trascorse gran parte delle sue giornate.
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In questo video, i fratelli Taviani raccontano come fu accolto a Venezia il loro film "Sotto il segno dello Scorpione" e quali aspetti sono fondamentali per la buona riuscita di un film.
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Comincia con un inno alla vita la miniserie autobiografica in due episodi di uno dei cantanti italiani più amati al mondo, conosciutissimo per Nel blu dipinto di blu, Domenico Modugno.
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Il film "Sotto il segno dello Scorpione" dà inizio a un cinema diverso, lontano dal realismo, nel quale gli attori oltre a raccontarne la trama, raccontano se stessi.
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L'attore Giulio Brogi racconta di come il suo ruolo nel film "I sovversivi" rispecchiasse perfettamente la sua personalità di giovane rivoluzionario. A questo capolavoro, prese parte anche un personaggio molto noto in Italia: Lucio Dalla, uno dei cantautori più famosi del nostro Paese.
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I fratelli Taviani hanno vinto tanti premi e sono riusciti a fare cinema grazie ad una forte passione. Il loro documentario fu però censurato e questo episodio diede loro l'idea per il titolo di uno dei loro più grandi capolavori.
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La passione per il cinema è forte ed evidente nei fratelli Taviani che da giovani raggiungevano i cinema dei paesini circostanti in bicicletta. Poi, il viaggio verso Roma e l'incontro con Zavattini per la produzione di un documentario tutto loro.
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Tra i ricordi dei fratelli Taviani ci sono i racconti della guerra e delle domeniche pomeriggio passate prima al catechismo e poi al cinema.
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Il documentario La passione e l’Utopia, viaggio nel cinema dei fratelli Taviani è un viaggio attraverso i luoghi che hanno contraddistinto l'opera dei registi e sceneggiatori Paolo e Vittorio Taviani, a partire dal paesaggio di San Miniato in Toscana, che li ha visti iniziare e dove tornano per raccontare se stessi.
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La confessione di Natali purtroppo non rivela informazioni utili. In commissariato, De Carolis perde di nuovo la calma. Lara potrebbe avere avuto una buona intuizione.
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