Daniela ci spiega oggi quali sono gli avverbi che hanno sia forma regolare che irregolare e ci avvisa di stare molto attenti al comparativo di "bene".

Gli ultimi due concorrenti rimasti in gara rispondono a delle domande e solo uno di loro accederà all'ultimo gioco de L'Eredità, ovvero la Ghigliottina.

Lorenzo questa volta l'ha combinata grossa ed è persino riuscito a lasciare Eva senza parole.

Giacomo confessa alla madre e al suo compagno di aver scoperto che Mario è la reincarnazione del padre, ma i due non danno credito alle sue parole. Successivamente Giacomo rivela a Mario di avere una cotta per una ragazza che si chiama Alessandra, con la quale però non ha mai parlato. Infine, con la scusa di aver trascurato il lavoro a causa dei loro incontri, Mario riesce a farsi fare un assegno di cinquemila euro da Giacomo.

Molta suspence e preoccupazione per quello che può accadere. I soldati tedeschi cercano un aviatore americano.

Chi uscirà tra Massimiliano e Alessandra? E chi si sfiderà a duello?

Le ragazze non si fanno mancare nulla e se il taxi non lo trovano lo fanno comparire dal nulla. Al ristorante Dante cerca di conquistare il palato di Eva, ma una telefonata li interrompe.

Mario non crede ai suoi occhi. È finito a casa di un ingenuo milionario, il soggetto perfetto da truffare.

Uno spezzone contrastante con momenti di gioia e scene drammatiche.

Dopo l'eliminazione di un concorrente, si passa al gioco del bivio e anche qui siamo di nuovo vicini all'eliminazione di un altro concorrente.

Lorenzo è sempre più curioso di sapere com'era suo padre. Dopo una discussione, Eva e le ragazze arrivano ad una soluzione.

Mario entra a casa di Giacomo e i suoi occhi luccicano. Giacomo è molto contento della visita. Sua madre, invece, molto meno.

Il povero Minivip è alle prese con il suo complesso che non lo lascia in pace nemmeno a Natale. Il dottore invece trova un nuovo paziente.

Adriano riceve una brutta notizia dalla moglie e si ritira in collina per riflettere, ma finisce in una situazione molto rischiosa.

La sfida continua e la domanda è sempre la stessa: cosa si può fare con il colluttorio?