Difficoltà: Intermedio
Italia
Lasciando la periferia di Roma, Annalena Benini si dirige ora verso un quartiere borghese dove incontra il professore e scrittore Alessandro Piperno. Lui ci racconta come ha vissuto la sua adolescenza e come vive il suo ruolo di scrittore.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Mentre Alessandro Piperno spiega da dove nascono le cose che scrive sui suoi personaggi e da dove arriva la sua narrativa, capiamo anche quali sono le sue origini. Piperno poi racconta anche il divertente aneddoto riguardo al suo premio Stega.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Annalena continua la chiacchierata con Piperno nel suo ristorante preferito. Mentre aspettano di mangiare, lo scrittore mostra alla giornalista alcune foto in cui lui stesso si definisce antipatico e ci spiega il perché.
Difficoltà: Intermedio
Italia
La puntata dedicata al Lazio si conclude con delle riflessioni di Annalena sulla città di Roma e sulla famiglia di religione mista di Alessandro Piperno.
Difficoltà: Principiante
Italia Lucano
Serena si trova vicino a una spiaggia della sua città, Maratea, dove vive con i genitori, i suoi fratelli a la nonna e ci racconta qualcosa di se stessa.
Difficoltà: Principiante
Italia Lucano
Serena vive in una casa molto bella e grande. Nella sua cucina c'è un gran frigorifero pieno di calamite, ma la sua zona preferita è di certo la veranda dalla quale, quando non piove, si vede il mare.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Cosa vuol dire sentirsi europei? La varietà delle lingue può essere un ostacolo alla reale unificazione? Umberto Eco risponde a queste domande e ci offre un interessante punto di vista.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Il documentario sulla vita di Vittorio De Sica, attore e regista italiano, è narrato da Marco Paolini. Durante l'occupazione nazista dell'Italia, Vittorio De Sica si trovava a Roma per girare un film quando viene portato da una pattuglia al comando tedesco.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Vittorio De Sica ha fatto molti tipi di cinema, sia come attore che come regista, e ogni volta ha fatto centro. Tuttavia, la critica eleogiava solo le sue commedie e non apprezzava film più impegnati. Durante le riprese, Vittorio De Sica era il migliore a dirigere gli attori, con i quali rideva, ballava, piangeva e cantava.
Difficoltà: Intermedio
Italia
L'industria cinematografica viene messa a dura prova a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. A San Lorenzo, Maria sta girando un film, quando iniziano a cadere delle bombe e tutti corrono via in cerca di riparo. Vittorio De Sica vede le bombe cadere su San Lorenze e istintivamente corre in quella direzione.
Difficoltà: Intermedio
Italia
La porta del cielo fu il film che permise a De Sica di rimanere a Roma anziché recarsi a Venezia per girare film di propaganda che avrebbero dovuto rinvigorire il regime fascista di Salò. Questo film, che aveva tra gli interpreti María Mercader e Zavattini alla sceneggiatura, è il racconto dei fedeli che prendono il treno bianco per raggiungere il Santuario di Loreto, dove sperano di ricevere un miracolo.
Difficoltà: Intermedio
Italia
De Sica trova il modo di aiutare le persone bisognose a non essere trasferite a Venezia, aiutandole allo stesso tempo a garantirsi qualcosa da mangiare ogni giorno. Con la polizia fascista sempre alle calcagna e l'obbligo del coprifuoco, per la troupe cinematografica non è facile portare avanti le riprese del film.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Le ultime scene del film La porta del Cielo vengono girate all'interno della Basilica di San Paolo fuori le mura. Proprio lì fu girata l’ambientazione della chiesa di Loreto. Ma trattandosi di una chiesa, la troupe cinematografica era costretta a seguire delle regole severissime e i frati avevano il compito di sorvegliare le riprese, ma spesso, poi, veniva scambiati per comparse.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Durante le riprese de La porta del cielo, De Sica dovette affrontare dei momenti pericolosi con le truppe tedesche e riuscì a salvarsi grazie alla sua astuzia. La troupe continuava a stare al riparo nella Basilica, ma il loro comportamento era tutt'altro che consono ad un luogo sacro.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Il 23 marzo 1944 i Gruppi di Azione Patriottica attaccano una compagnia di Polizei SS in Via Rasella a Roma. Per rappresaglia, il giorno successivo, un plotone tedesco giustizierà 335 italiani alle Fosse Ardeatine. Gli attori che stavano recitando al teatro Quattro Fontane assistono a tutto ciò, ma trovano il modo di salvarsi. De Sica viene successivamente portato da un generale fascista che chiede spiegazioni sulle tempistiche del suo film e sui componenti della sua troupe.
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