Difficoltà: Intermedio
Italia
A Lecce è presente il Monastero degli Olivetani, un antico edificio religioso voluto da Tancredi d'Altavilla e successivamente affidato a dei benedettini provenienti dal Monte Oliveto. Il bellissimo chiostro di questo edificio è stato impreziosito dall’aggiunta di un pozzo a baldacchino. A seguito di ulteriori modifiche, l’edificio, affidato all’Università di Lecce, è stato restaurato e trasformato in un centro culturale.
Difficoltà: Intermedio
Italia
L'interno dell'ex monastero ospita una grande scalinata realizzata probabilmente nella prima metà del Settecento con la tipica pietra leccese, calda e solare. Una curiosità di questa scalinata è il putto che abbraccia una colonnina, oltre alla sua riproduzione a carboncino sulla parete di fronte. Salendo la scalinata, approdiamo al piano di sopra: su un lato ci sono ormai aule universitarie, sull'altro ampie finestre, tra cui una che funge da valico su un ampio terrazzo.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Torniamo nel cuore del centro storico di Lecce, nella raffinata scenografia barocca di Piazza Duomo, annunciata dai Propilei situati all'ingresso. Una piazza che affascina per i toni caldi della pietra leccese che riveste gli edifici che vi sorgono: la cattedrale di Santa Maria Assunta, il palazzo del Vescovo e il Palazzo del Seminario.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Nel 1693 un terribile terremoto colpì la zona sud orientale della Sicilia, radendo al suolo tante città, tra cui quella di Noto. I sopravvissuti ricostruirono la città all'insegna di quel barocco che in Sicilia aveva già preso piede durante l'amministrazione spagnola.
Difficoltà: Intermedio
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La chiesa di Santa Chiara, a Noto, fu progettata dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi nel 1730 e rappresenta un esempio di architettura barocca di altissimo livello. L’interno della chiesa, con le sue numerose decorazioni, putti e stucchi, è considerato uno dei più importanti dell’intera Sicilia per lo stile architettonico barocco. Presenta una sola navata di forma ovale, contornata da dodici colonne in pietra.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Palazzo Nicolaci di Villadorata è una residenze private più grandi di tutta Noto. Costruita nel Settecento in stile barocco, era la residenza urbana della nobile famiglia dei Nicolaci. I suoi splendidi balconi barocchi, insieme al prospetto della Chiesa di Montevergine, contribuiscono a creare uno degli angoli più caratteristici di tutta Noto.
Difficoltà: Intermedio
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Palazzo Nicolaci conta ben novanta ambienti. Lo straordinario Salone delle Feste è ricco di decorazioni che simulano una balaustra sovrastata da colonne laterali sulle pareti. Al centro del soffitto troviamo l’allegoria del Carro di Apollo che insegue l’Aurora. Un’ala del Palazzo Nicolaci accoglie oggi la Biblioteca Comunale.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Il viaggio nelle città barocche dell'Italia continua. Siamo a Modica, dove anche qui il centro storico è stato interamente ricostruito a seguito del terremoto del 1693. Oggi, camminare per le vie di Modica significa fare un percorso intriso di storia tra palazzi tardo barocchi, chiese con maestose gradinate e grandi capolavori.
Difficoltà: Intermedio
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Al terremoto del Val di Noto seguì una importante opera di ricostruzione che rimodellò l'aspetto dei luoghi colpiti dal sisma, cambiandone radicalmente la forma. Al posto di facciate dritte, gli architetti di allora preferirono forme arrotondate, senza tralasciare lo stile barocco che fu il modello architettonico assunto per la ristrutturazione. Il suo splendore e le sue sinuosità caratterizzano la tipicità urbanistica anche di città come Ragusa.
Difficoltà: Intermedio
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La chiesa di San Giorgio viene considerata un vero e proprio capolavoro che il mondo intero ammira. Ben poco però, sappiamo di colui che l'ha creata: Rosario Gagliardi. Per apprezzare questa meraviglia, tuttavia, basta osservare lo straordinaria dinamicità della pietra che rappresenta lo stile barocco.
Difficoltà: Intermedio
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A volte per continuare una storia d'amore ci vuole più del semplice volersi bene, bisogna continuare a provare per capire se ne vale la pena. Questa intensa canzone, interpretata dalla una delle più grandi voci italiane, è stata scritta da un altrettanto talentuoso cantautore: Ivano Fossati. La canzone, inoltre, è parte della colonna sonora del film del regista turco Ferzan Özpetek, La Dea Fortuna.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Questo brano interpretato dalla grande Mina parla della frustrazione che spesso si cela dietro giovani artisti che vogliono emergere, ma che trovano davanti a loro una persona incompetente che vuole dei compromessi (il corvo) che il giovane artista dovrà evitare.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Due grandi della musica italiana in una reunion niente male. La canzone è stata scritta da Fabio Ilacqua e arrangiata da Adriano Celentano insieme a Celso Valli. Il tema è quello del rapporto tra due amanti, in bilico tra ragione e sentimento.
Difficoltà: Intermedio
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Ancora una volta, Giuseppe dà prova di essere un ottimo medico. La sua diagnosi sulla paziente trattata in sede di esame è giusta, al contrario di quella del professor De Lillo. Questo gli permette di diventare primo aiuto agli Incurabili. Giorgio non se la passa bene. Suo padre non è più disposto ad aiutarlo se non proverà a tutti di valere tanto quanto Giuseppe.
Difficoltà: Intermedio
Italia
La morte per tetano del piccolo Aniello fa soffrire molto Giuseppe e mette profondamente in crisi il suo ruolo di medico, impotente davanti a disgrazie del genere. Quella stessa sofferenza, però, rafforza la sua vocazione e lo riporta in ospedali tra i malati.
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