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A Napoli si è sparsa la voce che Giuseppe effettua delle visite mediche presso la sua abitazione e così tanta povera gente si reca a casa sua nella speranza di essere visitata dal professore. In ospedale, Suor Helga becca di nuovo Arcangelo con una infermiera e non può fare a meno di mostrargli tutto il suo disprezzo.
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Dopo un primo momento di panico, Arcangelo e Suor Helga riescono a curare e a salvare il paziente. Durante un pranzo a casa, Giuseppe avverte qualcosa di strano e corre dal professore Monteforte.
Difficoltà: Intermedio
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Giorgio propone di allontanare Giuseppe dall'ospedale offrendogli la cattedra che precedentemente apparteneva al Professore Monteforte. Con sua grande sorpresa, però, Giuseppe la rifiuta e addirittura la affida a Giorgio stesso.
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Elena non riesce ad esaudire il suo desiderio più grande e trova conforto in Giuseppe che la porta in un posto speciale.
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La situazione finanziaria di Giuseppe e Nina non è delle migliori. Giuseppe continua a visitare i pazienti a casa, chiedendo una piccola offerta o facendo pagare chi se lo può permettere.
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Giuseppe e Nina vendono alcuni mobili e quadri di famiglia per mettere da parte dei soldi e ripagare alcuni debiti. Giuseppe continua le sue visite a casa, tra i suoi pazienti c'è anche un bambino accompagnato da Elena.
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Elena vorrebbe adottare Antonio, ma Giorgio non vuole neanche affrontare l'argomento, così Elena chiede a Giuseppe di parlare con lui. In ospedale, Giuseppe sta formando i nuovi medici ma viene interrotto dal professor De Lillo e dal Federale di Benito Mussolini che devono comunicargli un'importante novità.
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Preoccupato dalla nuova riforma del governo che renderebbe inutile tutto il suo lavoro, Giuseppe chiede aiuto a Giorgio che però si mostra scontroso e restio ad accettare la richiesta di Giuseppe.
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Arcangelo visita Giuseppe e gli consiglia di riposarsi perché se non lo fa, potrebbe peggiorare le sue condizioni di salute. Giuseppe probabilmente ha capito che non si tratta solo di stanchezza e scrive una lettera alle persone più importanti della sua vita.
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Anche durante i suoi ultimi giorni di vita, Moscati era solito ogni mattina donare il latte ai poveri e ai più bisognosi, nei quartieri meno abbienti di Napoli. Inoltre, come di consueto, svolgeva il suo lavoro nel suo studio privato. Ma proprio poco prima di una visita, Giuseppe accusa un malore...
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Giorgio va a trovare Giuseppe a casa. Quest'ultimo è felice di vederlo.
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Probabilmente, Giorgio è stato spinto da un'intuizione o da una premonizione che gli ha permesso di riconciliarsi con il suo amico Giuseppe e con la vita.
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Si intitola Me Ne Frego il documentario dell'Istituto Luce a cura della linguista Valeria Della Valle e del regista Vanni Gandolfo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e dedicato alla "bonifica" fascista della lingua italiana. Un efficace viaggio nel tempo, il recupero di un'Italia dimenticata, ridicola nel suo purismo nazionalistico ma drammatica per la violenza dei divieti.
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Mussolini vieta l'uso dei dialetti e delle lingue di minoranza parlate nelle regioni del Nord, a favore del processo forzato della cosiddetta "italianizzazione". Gli italiani erano costantemente bombardati dalla propaganda fascista e dai frequenti discorsi di Mussolini.
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Durante la Prima Guerra Mondiale si parlavano moltissimi dialetti e uno degli obiettivi del Duce era quello di eliminarli.
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