Difficoltà: Intermedio
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Questa parte del documentario sulla storia linguistica dell'Italia fascista si concentra ancora sull'abolizione del "Lei", a favore del "Voi". La prima vittima fu una rivista settimanale femminile intotolata proprio "Lei", che chiaramente si riferiva a "lei" in quanto donna.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Una grande novità nel mondo del cinema: arriva il suono. La propaganda ne approfitta, ma non sembra una buona idea.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Con l'ingresso del doppiaggio nel modo del cinema, i film possono essere visti in altri luoghi, le voci vengono sostituite e gli effetti riprodotti.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Una volta i dialetti erano insegnati anche a scuola, per mantenere viva l'entità del popolo. Con il fascismo le cose cambiano e come conseguenza della repressione viene persino imposto un libro unico da usare in tutte le scuole.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Le scuole fasciste insegnano a giocare alla guerra. Si pretende di cambiare una cultura e persino i cognomi. La durezza della repressione non lascia spazio a nulla.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Il Regime comincia a vacillare. L'uso del Lei non viene più seguito così come iniziano le prime forme antifasciste. La guerra è vicina e il fascismo sta per finire.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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La Reale Accademia d'Italia viene incaricata di redigere un dizionario della lingua italiana, che include delle citazioni di Mussolini. Terminata la Seconda Guerra Mondiale, il dizionario rimase, come tante altre opere, incompiuto.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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La guerra è finita e la televisione entra nelle case della gente. I dialetti restano, ma l'italiano, grazie alla televisione, unisce tutta la penisola e insegna agli analfabeti a leggere e a scrivere.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Termina qui il documentario sulla lingua italiana nell'epoca fascista. Resta molto poco dell'esperimento linguistico del regime e, d'altro canto, i dialetti continuano a essere usati nelle famiglie, come anche il "Lei"e alcune parole straniere .
Difficoltà: Intermedio
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Federica ci porta nel mondo fantastico dei pupezzi, che non sono dei semplici pupazzi, ma un modo creativo per cercare dentro di sé il bello e l'oscuro che abbiamo. Federica, insieme a molte persone che la seguono, va in giro con la sua Pupezza, le fa vivere una vita reale fondendo così due mondi: quello fantastico e quello reale.
Difficoltà: Intermedio
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La seconda parte della canzone Via dell’inferno invece parla di un uomo drogato che sta cercando di smettere e di voler tornare dalla sua donna per iniziare una nuova vita.
Difficoltà: Intermedio
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La famiglia Olivetti in Italia rappresenta l'innovazione. Prima con le macchine da scrivere, poi con in primi computer. Questa serie, diretta dal nipote di Olivetti, Michele Soavi, in due puntate racconta la storia di un grande personaggio, Adriano Olivetti, e di tutto quello che è successo nella sua vita. La famiglia Olivetti ha vissuto ad Ivrea, in provincia di Torino. Qui ogni anno si festeggia un carnevale molto caratteristico durante il quale si lanciano delle arance https://www.storicocarnevaleivrea.it/
Difficoltà: Intermedio
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Dall'infanzia all'età adulta, i primi progetti e l'amore. Iniziamo a conoscere Adriano Olivetti.
Difficoltà: Intermedio
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Adriano riceve una brutta notizia dalla moglie e si ritira in collina per riflettere, ma finisce in una situazione molto rischiosa.
Difficoltà: Intermedio
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Uno spezzone contrastante con momenti di gioia e scene drammatiche.
Difficoltà: Intermedio
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Molta suspence e preoccupazione per quello che può accadere. I soldati tedeschi cercano un aviatore americano.
Difficoltà: Intermedio
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I membri della famiglia Olivetti sono costretti a separarsi, perché restare nella loro bellissima casa è diventato troppo pericoloso.
Difficoltà: Intermedio
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Il Signor Olivetti è deciso a lasciare la fabbrica nelle mani di Adriano. Quest'ultimo si ritira in una valle e inizia a scrivere il suo libro.
Difficoltà: Intermedio
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Dopo la guerra, Adriano lascia la Svizzera e torna a casa. I suoi fratelli gli chiedono di risollevare le sorti dell'azienda.
Difficoltà: Intermedio
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I fratelli Olivetti devono decidere se decidere la fabbrica o no. In questo momento delicato anche per Adriano, arrivano i suoi figli e Paola.
Difficoltà: Intermedio
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Adriano decide di guidare la fabbrica che suo padre gli ha lasciato. Il modello di fabbrica che immagina lui è un modello di vita dove l'essere umano è importante e va gratificato attraverso la bellezza e la cultura.
Difficoltà: Intermedio
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Adriano si scontra con alcuni membri della sua famiglia che non condividono la sua battaglia a favore del benessere degli operai della sua fabbrica.
Difficoltà: Intermedio
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Adriano ha le idee chiare sul prossimo modello di macchina da scrivere che la fabbrica dovrà produrre e per realizzarla ha bisogno del tecnico migliore.
Difficoltà: Intermedio
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Adriano Olivetti comincia a far parlare di sé non solo in Piemonte ma anche all'estero. Il suo modo innovativo di pensare spaventa la concorrenza e preoccupa altre potenze.
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