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Passeggiando per Roma, facciamo tappa davanti alla cosiddetta statua di Pasquino, che per ribellarsi delle regole ferree del papa re, faceva "parlare" la statua con cartelli, manifestando la sua ribellione alla città.
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Ecco la seconda parte dell'intervista a Tiziano Ferro ... Enel.
Tiziano ci parla della sua rapporto con la scrittura.
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Tiziano Ferro dà il via al suo eco-tour “L’amore è una cosa semplice 2012” sponsorizzato da Enel. In questo video esorta tutti ad adottare piccole abitudini “verdi” per la tutela dell’ambiente. Perché in fondo anche questo è semplice!
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Gli italiani sono molto attaccati alle loro tradizioni. Nonostante abbiano cambiato alcune abitudini a tavola, hanno infatti mantenuto nella loro dieta molti piatti tradizionali,rivisitandoli. Ciò significa più varietà e porzioni più piccole.
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Il cibo come l'arte ha l'esigenza di essere bello e buono. Si rivoluziona anche la cucina casalinga. La Nouvelle Cuisine vuol dire anche entrare nel futuro.
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L'inizio della Nouvelle Cuisine é come l'arte che si respira nei temi dei quadri e pittori impressionisti. Marchesi ci racconta come ha assimilato quell'arte durante la sua permanenza in Francia.
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Gualtiero Marchesi ha imparato una preziosa lezione dai fratelli Troisgros a Roanne: mai sottovalutare l'importanza della semplicità!
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In questo video apprendiamo che quando Gualtiero Marchesi andò in Francia apprese i segreti della nouvelle cuisine prima ancora che arrivasse in Italia e che lavorò presso la famiglia Troisgrois, noti per la loro cucina inovativa.
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Alberto Capatti racconta de suo viaggio in Francia alla ricerca di prodotti di qualità come la carne e il vino. Gualtiero Marchesi, invece, racconta come ha trasformato l'ispirazione francese in piatti italiani.
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Alberto Capatti ricorda i vecchi tempi e torna con la memoria alla Parigi degli anni sessanta e ai suoi ristoranti d'atmosfera, con le tende di velluto rosso, le luci soffuse, il camino e dieci tipi di formaggi... nulla a che vedere con la nouvelle cuisine insomma!
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Gualtiero Marchesi parla della sua esperienza a Parigi, dove ebbe modo di imparare dagli chef del luogo. Ricorda inoltre i suoi studi in una scuola in Svizzera e l'influenza che i parenti di suo padre, grandi cuochi, hanno avuto su di lui e sulla sua visione della cucina.
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Giovanni Ballarini parla di Parigi e della raffinata cucina francese nata nelle corti e distrutta dalla Rivoluzione Francese. La chef Mariasole Capodanno parla della sua esperienza con la cucina francese e di come anche la presentazione di un piatto fosse spettacolare.
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Eugenio Medagliani, esperto di cucina italana, ricorda i giorni in cui Gualtiero Marchesi non era ancora noto e si rifiutava di servire pasta ai suoi clienti...fino a che un viaggio on the road da Los Angeles a Las Vegas gli fece cambiare idea.
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Il critico d'arte Gillo Dorfles ricorda la Milano degli anni cinquanta, sessanta e settanta e l'influenza che la guerra e il fascismo ebbero sul suo sviluppo urbano e architettonico, mentre Gualtiero Marchesi parla di alcune personalità che frequentarono abitualmente il suo ristorante.
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La bellezza è soggettiva? Gualtiero Marchesi non la pensa necessariamente così. Per lui, in certi casi, il bello è bello e basta. E, come si evince dopo aver ascoltato lo chef in più di un'occasione, la cucina è una forma d'arte.
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