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Rita Levi Montalcini non pensa di aver sacrificato la sua vita scegliendo di fare la scienziata anziché la moglie o la madre. La libertà nel seguire la sua passione, oltra alla sua determinazione, le hanno fatto raggiungere gli obiettivi che si era prefissa. Tutto un giorno sarà utile nella vita.
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Rita Levi Montalcini sosteneva che l'Italia fosse ricca di capitale umano e lei non era impegnata solo nella scienza, ma anche nella società. Aveva un modo schietto e diretto di esprimersi in ogni circostanza. Sentiamo cosa hanno detto di lei parenti e non solo.
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Nel 2001 anche il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi volle omaggiare la grandezza della scienziata, nominandola senatrice a vita. Il suo contributo politico era perfettamente in linea con i suoi interessi culturali e professionali e con il suo credo morale.
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Nei suoi ultimi anni di vita, Rita Levi Montalcini era fragile ma con uno spirito vitale e battagliero fino alla fine. Era stata definita anche un'icona di femminilità.
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Rita Levi Montalcini ci ha lasciato tanti preziosi insegnamenti come, per esempio, credere nei valori, mettere costanza e perseveranza in tutto quello che facciamo e cercare di capire noi stessi quello che desideriamo.
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A causa di un guasto alla sua auto, Francesca Inaudi si ritrova nei pressi dell'Osservatorio di Trieste dove incontra Eda Gjergo, giovane astrofisica che fin dalla sua adolescenza ha vissuto con Margherita Hack. Inizia così un nuovo viaggio sulle tracce della personalità della famosa astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana.
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Margherita Hack partecipava a programmi televisivi volti a far conoscere il suo lavoro nel campo dell'astrofisica. È stato proprio così che Eda l'ha vista e si è appassionata alla scienza. Lo spirito ribelle e combattivo di Margherita Hack ha ispirato tante altre ragazze avvicinandole all'astrofisica.
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Docente di astronomia all'Università di Trieste per quasi trent’anni, Margherita Hack è stata la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste. Nel momento in cui Margherita si insediò come direttrice, l'Osservatorio astronomico si trovava in una condizione di isolamento. La Hack lavorò per rafforzare l'istituzione, bandì nuovi concorsi, attrasse giovani ricercatori, organizzò meeting di livello internazionale. Grazie a lei, le donne si avvicinarono al mondo della scienza, frequentando i suoi corsi universitari.
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Margherita Hack era una donna che non badava all'apparenza e teneva molto di più alla sostanza e soprattutto alla conoscenza. Non era attratta dal mondo materiale e ne era felice. Dei piccoli aneddoti raccontati da chi l'ha conosciuta ci danno un idea più chiara del suo carattere.
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Forse non tutti sanno che da giovane Margherita Hack fu una grande sportiva. Praticò atletica leggera a livello agonistico vincendo i Littoriali di Firenze nelle gare di salto in alto e salto in lungo. Con il passare degli anni, Margherita si appassionò alla bicicletta e condivise questo hobby con la sua amica e studentessa Eda.
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Nata durante il Ventennio fascista, la Hack visse pienamente il periodo della dittatura mussoliniana. Il suo essere apertamente antifascista le costò una sospensione e il rischio di non essere ammessa agli esami di maturità.
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Margherita incontrò suo marito, Aldo De Rosa, in un parco di Firenze. I due si sposarono nel '44 e restarono insieme per oltre settant’anni. Spinta dal marito, Margherita iniziò la sua attività di divulgatrice scientifica. Aldo restò sempre al suo fianco, pronto a sostenerla e non farla mai mollare.
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Aldo e Margherita: lui un letterato, lei una scienziata, eppure le loro strade si sono incontrate senza mai separarsi. Entrambi condividevano la passione per lo sport e per la motocicletta.
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È grazie a divulgatrici come Margherita Hack se oggi le scoperte scientifiche sono accessibili a tutti. Grazie ai suoi esempi, illustrati con un linguaggio semplice e chiaro, Margherita Hack ha reso comprensibile anche ai bambini il rigore scientifico.
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Il 12 dicembre 2011 nell’Aula Marconi del CNR di Roma, avvenne un interessantissimo incontro tra Margherita Hack e Andrea Camilleri. Il risultato fu un’ora di dialettica fra il mondo della letteratura e quello della scienza. Due menti straordinarie che hanno dato dimostrazione di intelligenza, di sapienza e di grande umanità, affrontando temi come l'immigrazione, la ricerca e i giovani costretti a guardare altrove per intravedere un futuro.
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