"Non è mai troppo tardi" è una serie televisiva italiana che racconta la storia di Alberto Manzi, professore e conduttore televisivo del programma intitolato Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta. Questo programma fu mandato in onda dal 1960 al 1968, con il fine d'insegnare lettura e scrittura agli italiani fuori età scolare ancora totalmente o parzialmente analfabeti.
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Quando all'appello manca uno studente, il maestro decide di portare i ragazzi a fare lezione all'aperto. La classe va al campo dove Paolo sta lavorando. Lui conosce molte cose e le condivide con i compagni. Alla fine poi, il maestro stringerà un patto.
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Manzi sta preparando le pagelle e sembra soddisfatto di tutta la sua classe che fa quel che può. L'indomani arriva una notizia che potrebbe farlo allontanare per insegnare in televisione, ma prima il Ministero dovrà controllare quello che ha scritto.
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Quando ad Alberto viene chiesto di fare un provino per la televisone, comincia a pensare che sia una buona opportunità per chi non è potuto andare a scuola. Quando si presenta alla televisone, la situazione non sembra molto incoraggiante, ma lui è determinato a fare la differenza.
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I provini si sussegono un maestro dopo l'altro, ma nessuno ancora suscita l'interesse in Galbiati il quale non sembra avere intenzione di mandare nessuno in onda. Non è ancora il turno di Manzi, ma sembra che gli sia venuta in mente un'idea per fare colpo quando sarà il suo momento. Vediamo se sarà l'eccezione.
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Alberto Manzi capisce che la lezione per il provino non va bene e ne crea una tutta sua che suscita l'interessa di tutto lo staff della Rai.
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Felice va dal maestro perché Ricotta si è messo di nuovo nei guai.
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Negli studi della Rai, Manzi viene scelto per la conduzione della trasmissione che avrebbe insegnato lettura e scrittura agli italiani fuori età scolare ancora totalmente o parzialmente analfabeti. Ricotta, invece, dà prova di saperci fare con la matematica ed ottiene una piccola promozione dal suo datore di lavoro.
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In casa Manzi, Ida e i bambini stanno aiutando Alberto a prepararsi per la trasmissione. Sono tutti molto emozionati, soprattutto Ida che ha stirato e preparato alla perfezione i vestiti che Alberto sta per indossare.
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I minuti che precedono l'inizio della diretta televisiva sono trepidanti, sia per Alberto che per tutto lo staff della RAI. Anche a casa, la famiglia e i vicini di Alberto sono pronti per assistere alla prima volta in TV del maestro.
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Alberto inizia la trasmissione con una piccola introduzione che lascia i dirigenti RAI titubanti e preoccupati per la sua performace, ma le grandi doti del maestro conquistano tutti subito. La famiglia di Alberto e i suoi vecchi alunni del carcere sono incollati allo schermo della TV, orgogliosi del loro maestro.
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Dopo la prima puntata di Non è mai troppo tardi, Ricotta va a trovare il suo maestro e insieme vanno nella scuola dove insegna Alberto. Ai bambini non è piaciuto vedere il loro maestro in TV e tutta la classe parla della trasmissione con Alberto e Ricotta. Intanto alla RAI è arrivata la notizia che Alberto sia accusato d'omissione d'atti d'ufficio dal Ministero.
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Per spiegare agli italiani una lettera che non fa parte dell'alfabeto italiano, Alberto Manzi ospita durante la sua trasmissione le famosissime gemelle Kessler, un duo artistico tedesco che acquisì notorietà partecipando a spettacoli leggeri teatrali, a programmi televisivi, e al cinema.
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I dubbi del dirigente RAI svaniscono quando il postino consegna centinaia di lettere per il maestro Manzi. Evidentemente, l'obiettivo della trasmissione è stato raggiunto e Manzi è diventato l'insegnante di tutti gli italiani che stanno imparando a leggere e a scrivere. Adesso bisogna solo aspettare la decisione della commissione del Ministero riguardo al futuro del maestro Manzi.
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Per Manzi è arrivato il giorno in cui la commissione del Ministero valuterà il suo metodo di insegnamento basato sul rifiuto assoluto di un modello di scuola fondato sulla burocrazia, la certificazione e la valutazione.
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Manzi riesce a finire l’anno con i suoi alunni portandoli alla licenza elementare. Durante l'ultimo giorno di scuola, Manzi consegna ai suoi alunni una bellissima lettera in cui ricorda ai suoi alunni quello che hanno fatto insieme durante l'anno scolastico e li incoraggia ad essere sempre loro stessi e a non farsi mai sottomettere.
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