Difficoltà: Principiante
Italia
A poco più di mezz'ora da Roma c'è un luogo incantato, una vallata che ospita ampi pascoli, circondata da boschi misti e attraversata da un fiume. La Valle del Sorbo.
Difficoltà: Intermedio
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Costantino è una delle figure più importanti dell'Impero romano. Tra i suoi interventi più significativi vi fu la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la diffusione del cristianesimo. Ancora una volta in Italia, le antiche culture si fondono con le nuove. Oggi nei pressi di Matera, ci si imbatte in una chiesa rupestre, "La Cripta del Peccato originale". Definita la “Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre per il ciclo di affreschi raffigurante il tema della Creazione e del Peccato originale.
Difficoltà: Intermedio
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Una delle stanze della domus è il "tablinum", ossia lo studio del proprietario, la cui pavimentazione ancora intatta è stata creata in mosaico a tessere nere e bianche. Sulle pareti di questa stanza sono ancora visibili i "pinax", tra cui quello che ritrae la coppia di sposi, riprodotti da una mano sapiente. Tutti questi reperti sono motivo dell’eccezionalità archeologica di Assisi.
Difficoltà: Intermedio
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Ad Assisi è custodito un patrimonio sotterraneo di inestimabile valore risalente al periodo romano. Sotto l’odierna Piazza del Comune, dominata dal Tempio romano di Minerva, è visitabile l’antico Foro romano e la Domus del Larario, entrambi rinvenuti nel corso di scavi archeologici.
Difficoltà: Intermedio
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Gli scavi avvenuti ad Assisi tra l'Ottocento e il Novecento sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore hanno riportato alla luce una domus, forse appartenuta al poeta Properzio. La suggestiva domus è ricca di decorazioni parietali, impreziosita anche da quadretti mitologici, pregiate pavimentazioni e splendidi mosaici.
Difficoltà: Intermedio
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Dal museo di arte etrusca di Villa Giulia, dove possiamo ammirare uno dei più grandi capolavori etruschi, passiamo ad Assisi, antica colonia romana.
Difficoltà: Intermedio
Italia
Il popolo etrusco è stato influenzato da tante etnie e da tanti mondi, ma è stata in particolare la cultura greca a influenzare maggiormente il popolo dell'Italia antica. Nel museo di Villa Giulia, troviamo testimonianze di questa influenza e reperti che documentano la bravura del popolo etrusco.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Angela ci mostra l'affascinante sarcofago di una nobildonna di epoca etrusca, realizzato in terracotta e particolarmente ricco di dettagli. Successivamente, ci porta al Museo Nazionale Etrusco di Roma, la cui missione è proprio quella di valorizzare le collezioni e la cultura etrusca.
Difficoltà: Intermedio
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Siamo sempre a Tarquinia e questa volta visitiamo la tomba Aninas, nota soprattutto per essere appartenuta alla famiglia aristocratica etrusca di cui porta il nome, il cui capostipite, Larth Aninas, aveva fatto costruire al suo interno sei tombe per i suoi familiari.
Difficoltà: Intermedio
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Questa tomba, che risale a duemilacinquecento anni, è una vera e propria capsula del tempo. Le scene dipinte rappresentano un simposio che si svolge in onore del defunto, con uomini e donne sdraiati su triclini mentre consumano il pasto portato loro da giovani servitori nudi.
Difficoltà: Intermedio
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Nella tomba della famiglia Matuna sono presenti delle riproduzioni in stucco di oggetti usati nella vita di tutti i giorni. Nelle tombe di Tarquinia, invece, l'utilizzo del macco ci permette, ancora oggi, di ammirarne i meravigliosi dipinti.
Difficoltà: Intermedio
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Una delle più note tombe monumentali è quella appartenuta alla famiglia Matuna. Decorata con stucchi e dipinti che riproducono oggetti di uso comune, la sua scoperta ha permesso di conoscere un aspetto di questa civiltà altrimenti perduto.
Difficoltà: Intermedio
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La necropoli etrusca di Cerveteri ha caratteri davvero unici ed è composta da diverse tipologie di tombe, come quella a dado e quelle scavate in profondità. La sua importanza è dovuta anche al fatto che fornisce importanti indicazioni sulla vita degli Etruschi.
Difficoltà: Intermedio
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Dalla Sardegna al centro Italia per conoscere gli Etruschi e fare un piccolo viaggio nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri.
Difficoltà: Intermedio
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Il viaggio di "Meraviglie" ci porta in Sardegna, dove possiamo ammirare i nuraghi, in particolare, il nuraghe Santu Antine, chiamato "la casa del re", che è uno dei nuraghi più maestosi dell'intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.
Difficoltà: Intermedio
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Si conclude un altro episodio di "Meraviglie". In attesa di altri tesori da scoprire...
Difficoltà: Intermedio
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Il gran salone è sicuramente l'ambiente più grande e più bello di Villa Coldogno, all'interno del quale sono raffigurati degli straordinari affreschi. Il genio di Palladio è presente anche all'esterno della villa in quanto l'architetto era riuscito a ideare un moderno impianto idraulico.
Difficoltà: Intermedio
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Il periodo d’oro di Vicenza inizia nel Cinquecento, quando l’aristocrazia veneziana riorganizza la città e le sue campagne e Andrea Palladio, uno dei maggiori architetti dell’epoca, viene incaricato di progettare le nuove residenze di proprietà dei nobili veneziani. In quegli anni Vicenza si adorna di meravigliosi palazzi privati ed edifici pubblici e nelle campagne vengono progettate ville straordinarie. Tutto questo è patrimonio dell'UNESCO.
Difficoltà: Intermedio
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Questo episodio è dedicato a Venezia, la città lagunare, ai suoi calli e campielli, alla sua arte e ai fasti della Serenissima. Per concludere, viene introdotta Vicenza, un'altra città del Veneto che ha dato i natali a uno dei grandi geni dell'architettura: Andrea Palladio.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Angela saluta le Dolomiti per dirigersi in Veneto. Ma prima di partire alla scoperta della prossima meraviglia, ci regala una panoramica davvero suggestiva.
Difficoltà: Intermedio
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Una delle più suggestive leggende delle Dolomiti spiega perché queste montagne si tingono di rosa.
Difficoltà: Intermedio
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Descrivere la trasformazione da paesaggio di mare a paesaggio di montagna non è semplice. Alberto Angela ce ne parla in questo video.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Angela ci svela l'origine del nome "Dolomiti" e ci racconta la loro storia.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto ci spiega come dalla realizzazione delle tavole, ricavate dagli abeti rossi della foresta di Paneveggio, vengano costruiti strumenti musicali. Successivamente, ci mostra come la foresta di Paneveggio sia stata un esempio di perfetta collaborazione tra uomo e natura.
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